La perdita ossea in seguito a quella dei denti comporta notevoli disagi, rendendo invalidante qualsiasi tipo di rapporto sociale con effetti negativi sulla qualità di vita di quei pazienti che cercano in ogni maniera di poter ripristinare una normale vita sociale. In passato l’approccio terapeutico verso questo problema si orientava verso soluzioni molto invasive e debilitanti.

L’allungamento dell’età media e la richiesta sempre maggiore di un miglioramento della qualità della vita, da un punto di vista sia estetico che funzionale, ha fatto sì che le tecniche odontoiatriche siano diventate sempre più vicine alle necessità dei pazienti. Spesso, nei soggetti edentuli con marcata atrofia mascellare, la protesi mobile rappresenta un vero problema per la ridotta stabilità e per il disagio che comporta. La perdita dei denti non solo provoca problemi a livello funzionale, ma soprattutto un enorme disagio estetico, con compromissione della normale vita sociale. Se a tutto ciò associamo anche una grave atrofia ossea in grado di rendere difficoltosa e a volte impossibile una normale riabilitazione protesica, è facile intuire quanto tortuosa possa essere la gestione clinica di questi pazienti.

In questi casi l’inserimento di impianti endoossei per la realizzazione di protesi fisse è possibile solo dopo aver effettuato importanti interventi di chirurgia ricostruttiva, spesso con prelievi ossei da sedi extraorali. Ormai è noto però che questi interventi non sempre portano a risultati ottimali, in quanto spesso gli innesti ossei possono andare incontro a forte riassorbimento, compromettendo il caso clinico. Inoltre, bisogna tener presente anche i tempi estremamente lunghi, i disagi postoperatori e la gestione difficoltosa, a volte impossibile, dei provvisori.

Negli ultimi anni sono state proposte nuove tecniche chirurgiche per l’inserimento immediato di impianti e protesi attraverso le quali è possibile sfruttare il volume osseo residuo, evitando così tecniche rigenerative più complesse. Potremmo considerare gli impianti zigomatici anche come uno step successivo a questo tipo di tecniche, in quanto essendo di notevole lunghezza (da 30 a 52,5 mm), permettono di ancorarsi direttamente all’osso zigomatico riducendo:

– i tempi di attesa per la possibilità di inserire immediatamente la protesi;

– i notevoli disagi dovuti ai numerosi interventi;

– sensibilmente i costi;

– la morbilità.

Da un punto di vista protesico, la riabilitazione solitamente è una struttura estremamente semplice ma di grande impatto funzionale ed estetico.Tutto ciò rende questo tipo di approccio ideale in quelle situazioni laddove il paziente non vuole o non può sottoporsi a lunghi trattamenti chirurgici spesso invasivi e non sempre risolutivi.

Inoltre, non bisogna dimenticare quei pazienti che hanno subito importanti resezioni oncologiche, dove gli impianti zigomatici trovano una giusta indicazione per il fatto che difficilmente essi possono essere trattati con chirurgia rigenerativa.

Le motivazioni che portano alla fine ad una scelta verso l’utilizzo di impianti zigomatici sono molteplici:

  • la difficoltà nella gestione delle protesi mobili, spesso non stabili, ingombranti, fastidiose, con la continua paura da parte del paziente di perderle in qualsiasi momento;
  • il dolore alla compressione causato dalle protesi removibili sui tessuti molli con possibili lesioni sulle mucose;
  • la difficoltà nella masticazione;
  • si evitano complesse procedure di innesto osseo.

Bisogna fare alcune considerazioni:

Gli impianti zigomatici sono una buona idea? L’osso zigomatico è un buon ancoraggio? Sono impianti affidabili?
Che benefici possono dare ai nostri pazienti? Che studi ci sono?

Ci sono alternative?

Le risposte a tutte queste domande sono più che positive, in quanto gli impianti zigomatici sono certamente una buona idea soprattutto nei pazienti che hanno già subito interventi di chirurgia rigenerativa non andati a buon fine, in quelli che hanno subito gravi resezioni oncologiche, traumi, ma anche in quei pazienti che non vogliono sottoporsi a lunghi ed estenuanti interventi chirurgici additivi.

L’osso zigomatico è un ottimo ancoraggio, un osso di buona qualità nella maggior parte dei casi utile per l’ancoraggio di impianti.
Ad oggi la letteratura e i molteplici studi e pubblicazioni scientifiche a livello mondiale parlano di elevate percentuali di successo, quindi possiamo affermare che sono certamente impianti affidabili.

Chiaramente i benefici per i pazienti sono enormi perché se pensiamo soltanto al trattamento di importanti atrofie, spesso ingestibili, possiamo capire quanto possa essere importante per un paziente non solo essere trattato con risoluzioni protesiche fisse, ma anche in poche ore.

Progetto di realizzazione di un percorso formativo per il rilascio della certificazione di competenza individuale per la qualifica di “Esperto in Implantologia zigomatica” e inserimento dei nominativi dei Medici che hanno acquisito il certificato, in un apposito “Registro dei Professionisti Certificati”, gestito a cura dell’Ente Certificatore.

Esperto in Implantologia zigomatica, significa aver acquisito le competenze necessarie per svolgere la propria attività secondo iter diagnostico terapeutici integrati, per affrontare in modo globale, nello stesso paziente, condizioni cliniche, psicologiche e sociali che interagendo tra di loro, producono situazioni complicate di malattia e pongono il paziente in condizioni di svantaggio.

Alla fine del percorso il Partecipante deve essere in grado di individuare gli elementi in grado di gestire chirurgicamente gravi atrofie mascellari utilizzando impianti zigomatici con idonee indicazioni cliniche e terapeutiche quotidianamente, con lo scopo di far sì che l’ implantologia zigomatica possa essere sempre più largamente offerta a pazienti parzialmente/totalmente edentuli gravemente compromessi.

Il percorso prevede il 50% del tempo impiegato, basato su un insegnamento teorico, di tipo interattivo e il 50% di insegnamento di abilità, utilizzando sistemi integrati e sofisticate tecniche didattiche della medicina di simulazione, per la creazione di scenari estremamente realistici in cui ottenere, da parte dei Partecipanti, sessioni di addestramento pratico.

Il numero massimo di partecipanti è previsto in […,] divisi in 4 percorsi da […] partecipanti ciascuno.

Possono essere ammessi al percorso (è sufficiente un requisito):

  • Laureati in Medicina e Chirurgia con Specializzazione in Odontostomatologia e/o Chirurgia Maxillo-facciale
  • Laureati in Odontoiatria e Protesi dentaria

È previsto un test di ammissione per accedere al percorso.

I Partecipanti per poter essere ammessi devono documentare un’esperienza lavorativa in campo chirurgico-implantare di almeno 2 anni.

Per eseguire il test, si devono registrare successivamente in un apposito settore del portale www.sys-academy.it (piattaforma ACT®) e dal quel momento ciascuna delle attività seminariali, pratiche, “sul campo” o di verifica, viene tracciata ed è sempre rintracciabile.

Sono considerati Docenti Qualificati:

  • Laureati in Medicina e Chirurgia con Specializzazione in Odontostomatologia e/o Chirurgia Maxillo-facciale
  • Laureati in Odontoiatria e Protesi dentaria con Specializzazione in Chirurgia Odontostomatologica

I Docenti devono avere almeno 10 anni di Laurea e almeno 10 incarichi negli ultimi 5 anni, come Relatore a Convegni e Congressi.

Il percorso di certificazione, per la parte residenziale, si ritiene concluso con successo, se il Partecipante risponde esattamente al 75% delle domande presenti in un questionario di verifica finale dell’apprendimento.

Il percorso di certificazione si completa con un periodo di conferma delle attività teoriche e pratiche ricevute durante la parte residenziale. Questo periodo di esperienza sul campo si concretizza con l’inserimento all’interno del portale dedicato www.sys-academy.it (piattaforma ACT®), in un periodo di due mesi, i dati in forma totalmente anonima due pazienti complessi riempiendo uno schema stabilito dal Comitato Scientifico del percorso e costituito principalmente da campi chiusi con possibilità di qualche commento di testo libero. La congruità dell’inserimento viene giudicato e controllato dal Comitato Scientifico del percorso.

Alla fine del periodo esperienziale sul campo, se il partecipante ha superato la prova finale del periodo residenziale e se ha inserito correttamente i casi clinici richiesti, viene rilasciato il certificato di competenza professionale in Esperto in Implantologia zigomatica con la conseguente iscrizione in un apposito Registro dei Professionisti Certificati, secondo lo standard internazionale UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2012, depositato in ACCREDIA. Il certificato può essere visibile pubblicamente e il Professionista Certificato viene riconosciuto da due numeri di protocollo uno che identifica il registro, (in questo caso Esperto in Implantologia zigomatica) e il secondo che identifica la sua specifica posizione che attesta l’avvenuta certificazione. La consegna ufficiale del Certificato può avvenire in una cerimonia appositamente organizzata, oppure può essere inviato per posta.

Il certificato di competenza professionale in Esperto in implantologia zigomatica ha valore per cinque anni dalla data del rilascio, dopodiché è da considerarsi scaduto e non più utilizzabile. Sarà cura della società incaricata di rilasciare il Certificato effettuare le verifiche del caso ed avvisare il Professionista in tempo utile al fine di rinnovare il Certificato stesso, nei modi e nei tempi che verranno successivamente stabiliti

Le verifiche sulla progettazione, sull’effettivo svolgimento del percorso come dichiarato, sulla corretta esecuzione del test di valutazione (non sui contenuti), sull’effettuazione del periodo esperienziale sul campo e il successivo rilascio del certificato di competenza sono a cura de The System Academy.

Viene nominato verificatore del rispetto e dell’aderenza a tutto quanto dichiarato nel percorso il Dr. Andrea Tedesco.

ACCREDIA è l’Ente unico nazionale di accreditamento designato dal Governo Italiano, ossia l’unico ente riconosciuto in Italia ad attestare che gli organismi di certificazione ed ispezione, i laboratori di prova, anche per la sicurezza alimentare e quelli di taratura abbiano le competenze per valutare la conformità dei prodotti, dei processi e dei sistemi agli standard di riferimento. ACCREDIA opera sotto la vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico e svolge un servizio di pubblica autorità, in quanto l’accreditamento è un servizio svolto nell’interesse pubblico ed un efficace strumento di qualificazione dei prodotti e servizi che circolano su tutti i mercati. ACCREDIA valuta la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità degli operatori di valutazione della conformità (Laboratori e Organismi), accertandone la conformità a regole obbligatorie e norme volontarie, per assicurare il valore e la credibilità delle certificazioni, ispezioni, prove e tarature.

Giorno 1 – START UP DEL PERCORSO E LE BASI CULTURALI

Ore 9.00 Arrivo, registrazione e verifica dei requisiti validi per la partecipazione dei Discenti

Ore 10.00 – 12:00 Test di ingresso e sua valutazione

Ore 12.00– 13.00: indirizzi di benvenuto, indicazione degli obiettivi del percorso, introduzione alle metodologie didattiche e presentazione delle giornate di lavoro (il Direttore del Percorso)

Ore 14.00– 18.00:

– Elementi di anatomia chirurgica dei mascellari con particolare riferimento alla regione zigomatica

– Diagnosi, esami strumentali e utilizzo di modelli stereolitografici

– Indicazioni e controindicazioni agli impianti zigomatici:
differenza di approccio chirurgico tra strumentario rotante e piezoelettrico.

Giorno 2

Ore 9.00-18.00: Procedure chirurgiche

– Lembo di accesso, identificazione ed isolamento delle fosse nasali e del nervo infraorbitario, scheletrizzazione della parete antero-laterale del mascellare superiore ed isolamento dell’area zigomatica.

– Tecnica intra ed extrasinusale

– La protesi nei pazienti trattati con impianti zigomatici: il carico immediato e differito

– Fasi di Laboratorio

Giorno 3

Ore 9.00
– La prevenzione delle complicanze intra e post-operatorie
– Tecnica minimamente invasiva del Dr. Tedesco Andrea con strumentazione piezoelettrica
– Casi clinici e video chirurgici
– Prova strumentario piezoelettrico
– Discussioni

Giorno 4

Ore 9:00 – 13.00: Esercitazioni dei partecipanti su cadavere con utilizzo di strumentazione rotante e ad ultrasuoni piezoelettrica.

Ore 14.00 – 15.00 lunch

Ore 15.00 – 16.00: conclusione con riepilogo dei messaggi chiave

Ore 16.00– 17.00: esame finale, secondo i criteri definiti a priori dal Comitato Scientifico del Percorso

Ore 17.30: valutazione degli esiti dell’esame finale, a cura del Comitato Scientifico del Percorso

Direttore del percorso

Dr. Andrea Tedesco, Università degli Studi di Pisa

Docenti del percorso/ Comitato Scientifico del percorso

Da definire.

I Docenti del percorso sono anche i componenti del Comitato Scientifico