Direttore del percorso
Prof. Francesco Maria Solivetti
Responsabile Radiologia e Diagnostica per Immagini Ospitale Dermosifilopatico di Santa Maria e San Gallicano, IFO, Roma
Comitato Scientifico
Prof. Antonio Martorell Calatayud
Servizio di Dermatologia – Responsabile Unità Idrosadenite Suppurativa e Psoriasi, Ospedale De Manises, Valencia
Prof. Marco Romanelli
Direttore Clinica Dermatologica, Azienda Ospedaliero – Universitaria Pisana, Pisa
Razionale
L’idrosadenite suppurativa (HS) è una patologia infiammatoria cronica che coinvolge inizialmente il follicolo pilifero e successivamente le ghiandole apocrine. Le manifestazioni cliniche tipiche della patologia sono noduli ricorrenti, ascessi e fistole localizzati nelle aree cutanee ricche di ghiandole sudoripare apocrine (regione ascellare, inguinale, infra e intermammaria, perineale, perianale); la valutazione della gravità della patologia si basa sulla stadiazione secondo Hurley e prevede tre differenti livelli di gravità in rapporto alla tipologia e alla sede delle lesioni. La valutazione delle lesioni è affidata al giudizio clinico del medico e alla percezione del paziente, in assenza di un metodo standardizzato che permette un’analisi oggettiva delle manifestazioni. Un aumento della sensibilità e della specificità diagnostiche si ottiene con l’utilizzazione di metodiche di imaging per mezzo delle quali è possibile riconoscere alterazioni anatomiche, non apprezzabili con il semplice esame clinico, che risultano utili alla comprensione dei meccanismi fisiopatologici della patologia e che permettano di apportare indispensabili elementi per la definizione della malattia in senso di gravità e evolutività e impegno terapeutico.
L’ecografia fornisce vantaggi significativi in termini di costi, ripetibilità dell’esame, basso rischio per i pazienti. Nello studio delle patologie cutanee la ecografia è metodica consolidata sia nei confronti delle neoplasie che delle patologie infiammatorie così che nei pazienti affetti da HS può diventare uno strumento di particolare utilità nell’approccio diagnostico, nella stadiazione, nel monitoraggio e nella scelta della strategia terapeutica ottimale. Lo speculare binomio insegnare – imparare viene superato e compreso nel concetto di competenza, che riassume la filosofia necessaria ad un apprendimento adeguato alle esigenze del professionista della sanità. Il paziente è il primo beneficiario della competenza perché è lui che ne gode i benefici in termini di miglioramento della salute. Ottenere la competenza è compito del discente, fornirla è compito del sistema cui il discente si rivolge.