Direttore del percorso
Prof. Claudio Borghi
Direttore U.O. di Medicina Interna-Dipartimento Cardio-toraco-vascolare- Azienda Ospedaliera-Universitaria S.Orsola Malpighi, Bologna
Comitato Scientifico
Prof. Giovambattista Desideri
Università de L’Aquila
Prof. Claudio Ferri
Università de L’Aquila
Razionale
La medicina ha coniato il concetto di ‘malattia’ e aderisce a questo concetto nella sua attività. Il ragionamento diagnostico assume così le caratteristiche del riconoscimento, ad esempio, di un’impronta digitale: si ricercano i punti di identità fra malattia conosciuta e situazione clinica del paziente e, quando i punti di identità superano un certo numero, si definisce la diagnosi. Tuttavia il singolo malato, potenzialmente sempre, ma in particolare oggi con il progressivo invecchiamento della popolazione, può presentare con un quadro clinico complesso in rapporto alla coesistenza di più condizioni morbose. Questo complica e rende più difficile, e talora impossibile, il processo di identificazione di una di queste malattie con la condizione del paziente. La complessità è un tema che sostanzialmente non è al momento presente in modo organico nella formazione curricolare e post-curricolare. Tuttavia, essa e ben presente nell’elenco delle problematiche all’attenzione del Servizio Sanitario Nazionale e lo è, fortunatamente, nella sensibilità dei medici che hanno un’attenzione complessiva per il loro paziente. Affrontare questo problema appare oggi doveroso. La lettura della complessità può essere molto articolata e sicuramente i Medici che affrontano pazienti complessi devono trovare una strada, anche quando questa strada va cercata passo passo come in un campo minato. Riflettere sulla complessità è innanzitutto un bisogno della moderna attività del Medico, per cercare di decodificarne i vari elementi senza perdere la ricchezza dell’insieme. Attualmente, esistono molte linee guida basate sulle evidenze, quasi sempre di ottima fattura, che offrono riferimenti solidi per pazienti affetti da una singola condizione morbosa, mentre l’esperienza clinica quotidiana propone assai frequentemente condizioni multiple. Questa contraddizione tra linee guida per condizioni elementari e realtà cliniche complesse pone problemi di soluzione assai difficile. Quando si parla di comorbidità è implicita la decisione su quale sia la morbidità e quali le comorbilità, il che è non solo arbitrario, ma soggetto a cambiamenti nel decorso di una osservazione, anche breve. Le caratteristiche del medico oggi derivano essenzialmente da tre elementi: la competenza clinica, la capacità di dialogare con Esperti e quella di lavorare in squadra. Scopo, quindi, di questo percorso è quello di aumentare le competenze cliniche per una valutazione complessiva della persona ammalata, senza dimenticare di sviluppare capacità relazionali e interattive.